1
Perché? Perché, me lo chiedi. Perché sono arrivato qui, e perché sto partendo di nuovo? Perché sono di nuovo in cammino? E dove sono diretto? Quanto vuoi sapere della storia? Presto, dovrò rimettermi in cammino, non ho molto tempo. Un frammento di notte, suppongo. Quindi, stammi a sentire. In pochi hanno sentito, e coloro che hanno sentito non hanno ascoltato. A coloro che hanno ascoltato non importava. Ma visto che me lo hai chiesto, ti meriti una risposta.
Mi ricordo la città da cui vengo, senza ombra di dubbio. Non è una città come quelle che avete qui. Non c'erano strade che la attraversavano. Le case erano sparpagliate qua e là. Ma ordinate, questo è il ricordo che ho. Ma era luminosa, luminosa dal mattino alla sera. Anche le notti erano luminose.
Tutte le notti c'era la luna. A volte sembrava una faccia sorridente. Altre una fetta di patata. Ma era alta sopra la mia testa tutte le notti, qui non è mai così. Il sole brillava sempre. Non ho mai pensato che avrei voluto vedere di nuovo una nuvola. Ma mi piacerebbe. Non ho altra scelta.
Non ho visto i soldati arrivare. Non ero lì. Ero al pozzo a prendere l'acqua. È un lavoro da donne, lo so, ma mia sorella era troppo debole per andare. Mia madre stava allattando il bambino, e io ero l'unico che poteva andare. Lo odiai. Le ragazze ridevano e mi prendevano in giro. A volte avrei preferito morire di sete. Beh, in realtà, no. Non si scherza con la sete. Specialmente quando non sai se potrai bere di nuovo.
Ecco perché andai al pozzo. La sete. E la vista di mia madre sdraiata in un angolo con il bambino. Mia sorella che piangeva. Mio fratello magro come un grissino. Non una parola da mio padre. Tutti nella città erano pietrificati. Paura di avere paura, penso. Ma io non avevo paura. Andai al pozzo. Le ragazze erano già lì. Sorridendo e ridacchiando. Sembrava sapessero qualcosa che io non sapevo. Forse era così. Le odiavo. Sentivo che mi stavano spogliando di qualcosa. Sentivo di non essere me stesso.
Ora mi ricordo l'albero sopra il pozzo. Dopo di quello non vidi molti alberi per un po'. Era un albero grande con tanti peli. Era l'unica cosa vecchia nel villaggio con i peli. A parte il caprone. Ma tutte le capre erano vecchie. Avevano la barba, e sembrava avessero cent'anni. Le ragazze si riunivano intorno al pozzo, mentre i ragazzi aspettavano intorno all'albero. I ragazzi e gli animali. I ragazzi e gli animali e le mosche. I ragazzi e gli animali e le mosche e l’odore. Alle ragazze non piaceva l’odore. Ecco perché stavano vicino all'acqua.
Ero di pessimo umore quando me ne andai dal pozzo. Non ero in me. Una ragazza mi ringhiò contro, il che mi fece sentire piccolo come il mio mignolo. Non riesco ancora a capire perché mi sentii così. Camminai molto per tornare a casa. Camminai davvero tanto. Tre ore di cammino, come diremmo adesso. Ero da solo, perché ero l'unico ragazzo al pozzo quel giorno. Altre volte, ce n'erano uno o due in più. Non parlavamo molto, quando eravamo lì. Prendevamo l'acqua, e ripartivamo. Una lunga camminata, come ho detto, per tornare al villaggio. Non credo capiresti il tipo di posto da cui vengo. Non c'era molto, lì. Soprattutto sabbia, e cespugli, qualche albero qua e là. Non c'erano le montagne, come qui. O i campi, o le grandi città. Camminavo, ma non stavo pensando a nulla in particolare.
Camminavo perché in realtà non c'era nulla da vedere. Camminavo, perché dovevo tornare a casa.
Quando tornai a casa, non c'era nessuno.
Non c’era proprio nessuno. Mia madre, il bambino, mio padre, le mie sorelle, i miei fratelli, i vicini. Erano tutti spariti. Senza lasciare traccia. Anche gli animali erano spariti, tranne alcuni cani. Ed erano morti. C'era una capra bianca dietro il muro. C'era un silenzio inquietante. Anche la capra non emetteva alcun belato. Il cielo era ancora azzurro sopra di me, ma non si sentiva alcun cinguettio.
L'intero villaggio era vuoto. Sembrava che qualche strano vento avesse spazzato via tutti quanti dalla città.
Posai l'acqua e l'unica cosa che volevo fare era scappare. Ma scappare dove? Altre tre ore per tornare al pozzo? Allora, cominciai a girare per le case. Le case erano come al solito. Tutto era come al solito. Scarpe ammucchiate in ordine dentro alcune case. Scodelle di creta piene di cibo in altre. Ma non c'era anima viva nelle case. All'inizio sussurrai.
"C'è qualcuno?"
Ma non ci fu risposta.
"C'è qualcuno?", dissi più forte.
Pochi minuti dopo stavo urlando con tutte le mie forze: "C'è qualcuno? Dove sono tutti? Dove siete?"
Chiamai mio padre e mia madre. Chiamai Hansa, il capo del villaggio. Chiamai, chiamai e richiamai finché ebbi voce. Ma non ci fu risposta, nemmeno una traccia di risposta. Persino la capra se ne stava immobile come una roccia.
3
"Sono Fatima", disse: "Sono felice tu sia sopravvisutto".
"Anche io", risposi, ma non ebbi molto tempo per pensare a quello. "Dove stai andando?", mi chiese.
"Mi hanno detto che sto andando in Europa", risposi.
"Stiamo tutti andando in Europa", disse lei, con quello stesso sorriso stampato in faccia, "ma dove esattamente?".
"Non lo so", dissi, "ma l'Europa non può essere così grande". "L'Europa è enorme, piena di gente".
"Piena di soldi anche", aggiunsi, pensando a tutte le storie che avevo sentito. "Ho sentito che c'è oro nelle strade, e che tutti sono ricchi".
"Non sono sicura di ciò", rispose piano, "ma non mi interessa basta che non ci sia la guerra".
Non dissi nulla, ma pensai ai cadaveri nel villaggio, ai cani che li leccavano e al fumo che saliva da piatti, ciotole senza cibo. Lei si accorse del silenzio. Setacciò il silenzio.
"C’eri durante la guerra?", era una domanda.
"Non c’ero durante la guerra", risposi, "ma la guerra venne da me".
"Anche da me", rispose: "Non l'avevo invitata. La guerra venne senza invito, senza richiesta. I tuoi genitori?"
"Non lo so".
"Forse sono morti anche loro. I tuoi fratelli e sorelle?" "Non lo so nemmeno".
"Forse sono morti anche loro".
"E tu?", volevo ricambiare la domanda. Era troppo doloroso. "Lo stesso", rispose. "Arrivarono i soldati".
Quella frase mi risuonò nelle orecchie. "Arrivarono i soldati! Arrivarono i soldati! Arrivarono i soldati!".
"Una sorta di banda venne anche nel mio villaggio, e quella fu la fine del villaggio. Arrivarono i soldati e la gente scomparve. La gente scomparve quando arrivarono i soldati".
4
"Lì è dove stai andando!" disse, mentre estraeva una pistola automatica da chissà dove.
"Tutti in acqua!" ordinò. "Il viaggio è finito!". L'Europa è laggiù! Se sapete nuotare, nuotate! Se non siete capaci, allora...!". E sorrise maliziozamente.
Afferrò la persona più vicina a lui e la gettò in mare. Inveì contro qualcuno che stava urlando contro di lui, e colpì qualcun altro alla testa con il calcio della pistola. Ma questa volta, qualcuno di noi stava già saltando in acqua. Altri stavano in piedi con gli occhi sgranati al cielo. Una grande ombra nera si alzò dal retro della barca, un uomo che sembrava potesse strappare la luna, e si lanciò verso l'uomo con un occhio solo. Si sentì immediatamente un tonfo dalla pistola, un tonfo soffocante e mortale, l'ombra fu spazzata via in un attimo. Fu la fine di ogni brontolio. Tutti cominciarono a saltare in mare.
"Sarà più economico se venite di nuovo da questa parte!", disse ridendo, mentre guardava la gente sparire uno ad uno nel mare.
"Afferra il mio braccio!", disse Fatima, dato che lei era la più vicina a me. "Ma non so nuotare!", risposi.
"Non importa", disse, "so nuotare bene per entrambi".
Mi parve di sentire un urlo di gioia e una risata beffarda mentre saltavo dalla barca. Pensavo di aver visto delle piume nella bocca di un uomo. Pensavo di aver visto un artiglio raschiare il cielo. Pensavo di aver visto una orbita oscura che mi seguiva giù e giù e giù nelle profondità del grande oceano.…
6
Seguii il rumore. C'erano auto e traffico in ogni direzione. E andai dove andava la maggior parte della gente. Ero ancora debole perché ero svenuto, per la mancanza d'aria, per il viaggio in mare, e per la confusione su dove mi trovassi.
Tutti qui indossavano un sacco di vestiti e io ero piuttosto nudo. Non che facesse particolarmente freddo, ma l'umidità mi entrava dentro ad ogni passo. Non avevo idea di dove fossi. C'erano lettere sulle strade e sui cartelli, ma poiché non sapevo né leggere né scrivere erano di scarsa utilità. Ero in Europa, questo è vero, ma un'Europa bagnata e umida, e anche triste, un'Europa senza colore.
Fatima se n'era andata, il mio compagno di viaggio se n'era andato, ero solo. Non avevo soldi, non avevo cibo, non avevo parole. Ma comunque, ero vivo. Ero vivo perché ero sopravvissuto. Ero vivo, perché non avevo visto il terrore negli occhi di coloro che avevano percorso la mia stessa strada. Ero vivo, perché la vita è bella, e potevo cantare, saltare, ballare o ridere. Potevo piangere, ma nonostante tutto quello che era successo, non avevo voglia di piangere.
Quella notte ho dormito in un angolo della strada.
1
Cén fáth? Cén fáth, a deir tú liom. Cén fáth ar tháinig mé anseo, agus anois go bhfuil mé ag imeacht? Cén fáth a bhfuilim ag gluaiseacht arís? Agus cá bhfuil mo thriall? Cén méid den scéal sin atá uait? Beidh orm gluaiseacht gan mhoill, níl a oiread sin ama againn. Cuid mhaith den oíche, is dócha. Mar sin, éist liom. Is beag duine a d’éist, agus na daoine a d’éist níor chuala. Na daoine a chuala ba chuma leo. Ach ó chuir tú an cheist, tá freagra ag dul duit.
Is cuimhin liom an baile arbh as dom, gan amhras. Ní baile é mar atá agaibhse anseo. Ní dheachaigh aon tsráid tríd. Bhí na tithe scaipthe. Ach iad néata, mar is cuimhin liom. Ach bhí sé geal, geal ó mhaidin go hoíche. Bhí an oíche geal freisin. An ghealach ann gach oíche. Uaireanta mar a bheadh aghaidh ag gáire. Uaireanta eile mar a bheadh slisne de phráta. Ach bhí sí os mo chionn gach oíche, ar shlí nach mbíonn sí anseo. An ghrian ag taitneamh de shíor. Níor cheap mé riamh go mbeadh grá agam do scamaill arís. Ach beidh. Ní bheidh aon dul as agam.
Ní fhaca mé na saighdiúirí nuair a tháinig siad. Ní raibh mé ann. Bhí mé amuigh ag an tobar ag fáil uisce. Obair mná, tá a fhios agam, ach bhí mo dheirfiúr rólag le dul ann. Bhí mo mhathair ag cothú an linbh, agus ba mise an t-aon duine amháin a d’fhéadfadh dul ann. Ba ghráin liom í mar obair. Na cailíní go léir ag magadh fúm. Uaireanta b’fhearr liom bás a fháil den tart. Ach níorbh fhearr, dáiríre. Ní cúis gháire é an tart. Go háirithe an tart nuair nach bhfuil a fhios agat an bhfaighidh tú deoch eile go deo.
B’in é an fáth a ndeachaigh mé go dtí an tobar. An tart. Agus cuimhne mo mháthar sínte sa chúinne leis an leanbh. Mo dheirfiúr ag gol. Mo chuid deartháireacha chomh seang leis an maide. M’athair gan focal as. Eagla ar gach duine sa bhaile. Eagla roimh an eagla, shíl mé. Ach gan aon eagla ormsa. Chuaigh mé go dtí an tobar. Bhí na cailíní ann romham. Iad ag scigireacht is ag gáire. Cheapfá go raibh rud éigin ar eolas acu nach raibh ar eolas agamsa. B’fhéidir go raibh. Bhí fuath agam dóibh. Bhraith mé go raibh rud éigin á bhaint acu díom. Bhraith mé nár mise mé féin.
Is cuimhin liom anois an crann os cionn an tobair. Ní fhaca mé mórán crann ina dhiaidh sin go ceann tamaill. Crann mór a bhí ann a raibh mórán gruaige aige. Ba é an t-aon seanrud ar an mbaile a raibh aon ghruaig air. Seachas an gabhar. Ach bhí na gabhair go léir sean. Bhí meigeall orthu, agus féachaint na gcéadta bliain ina ngnúis. Bhíodh na cailíní timpeall ar an tobar, fad is a bhíodh na buachaillí timpeall ar an gcrann. Na buachaillí agus na hainmhithe. Na buachaillí agus na hainmhithe agus na cuileoga. Na buachaillí agus na hainmhithe agus na cuileoga agus an boladh. Níor thaitin boladh leis na cailíní. B’in é an fáth a mbídís in aice leis an uisce.
Bhí drochaoibh orm nuair a d’fhág mé an tobar. Ní raibh mé istigh liom féin ná le haon duine eile. Rinne cailín amháin drannadh liom, agus bhraith mé chomh beag le mo lúidín. Ní thuigim fós cén fáth ar bhraith mé mar sin. Bhí siúl fada agam ar ais go dtí an baile. Siúl fada fada. Siúl trí huair an chloig, mar a deirimid anois. Bhí mé liom fein, mar ba mé an t-aon bhuachaill amháin ag an tobar an lá sin. Laethanta eile, bhíodh duine nó beirt. Ar mo nós féin. Daoine nach raibh aon dul as acu. Ní deirimis mórán, fad is a bhímis ann. An t-uisce a thógaint, agus imeacht linn. Siúl fada, mar a dúirt mé, go dtí an baile. Ní dócha go dtuigfeá an taobh tíre arbh as mé. Ní raibh mórán ann. Gaineamh is mó, agus sceacha, agus crann thall is abhus. Ní raibh sléibhte mar atá anseo. Ná páirceanna, ná bailte móra. Shiúil mise ach ní raibh mé ag cuimhneamh ar rud ar bith faoi leith. Shiúil mise mar ní raibh aon rud faoi leith le feiceáil agam. Shiúil mé liom, mar b’éigean dom an baile a shroicheadh.
Nuair a shroich mé an baile, ní raibh aon duine ann romham.
Bhí gach duine imithe. Mo mháthair, an leanbh, m’athair, mo dheirfiúracha, mo dheartháireacha, na comharsana. Bhí siad ar fad imithe. Gan rian orthu. Bhí na hainmhithe imithe freisin, seachas cúpla madra. Agus bhí siad sin marbh. Bhí gabhar bán amháin laistiar de bhalla. Bhí ciúnas aisteach san áit. An gabhar féin, ní raibh gíocs as. Bhí an spéir ghorm fós os mo chionn, ach níor chuala mé éan ar bith. Bhí an baile go léir folamh. Cheapfá gur tháinig gaoth éigin agus gur scuab sí gach duine chun siúil.
Leag mé an t-uisce síos agus tháinig fonn millteanach orm rith as an áit. Ach cá rithfinn? Trí huair an chloig ar ais don tobar? Ina ionad sin, shiúil mé timpeall ar na tithe. Bhí gach teach mar ba chleachtach liom iad. Bhí gach rud mar a bhíodh. Bróga fágtha go néata i dtithe áirithe. Potaí cré agus bia te iontu i dtithe eile. Ach gan duine ar bith iontu. Labhair mé i gcogar ar dtús.
‘An bhfuil aon duine anseo?’
Ach freagra ní bhfuair mé.
‘An bhfuil aon duine anseo?’ a dúirt mé i nglór níos láidre.
Tar éis cúpla nóiméad bhí mé ag béiceach in ard mo ghutha: ‘An bhfuil aon duine anseo? Cá bhfuil gach duine? Cá bhfuil sibh?’
Ghlaoigh mé ar m’athair is ar mo mháthair. Ghlaoigh mé ar Hansa, taoiseach an bhaile. Ghlaoigh mé is ghlaoigh mé is ghlaoigh mé go dtí go raibh mo ghuth caite. Ach freagra ar bith, ná rian de fhreagra ní bhfuair mé. An gabhar féin, d’fhan sé gan corraí as. (Leathanaigh 5-11)
3
‘Is mise Fatima’, ar sise, ‘tá áthas orm gur tháinig tú slán.’
‘Mise freisin’, arsa mise, ach ní raibh mórán ama agam le smaoineamh i gceart air.
‘Cá bhfuil tú ag dul?’ a d’fhiafraigh sí díom.
‘Deirtear liom go bhfuil mé ag dul chun na hEorpa’, arsa mise.
‘Táimid go léir ag dul chun na hEorpa’, ar sise, agus an gáire sin i gcónaí ar a béal, ‘ach cén áit go díreach?’
‘Níl a fhios agam’, arsa mise, ‘ach ní féidir go bhfuil an Eoraip chomh mór sin’.
‘Tá an Eoraip ollmhór, lán de dhaoine.’
‘Lán d’airgead, leis,’ arsa mise, ag cuimhneamh dom ar na scéalta a chuala mé. ‘Deirtear go bhfuil ór le fáil ar na sráideanna, agus go bhfuil gach duine saibhir.’
‘Níl a fhios agam faoi sin,’ ar sise go ciúin, ‘ach is cuma liom fad is nach bhfuil aon chogadh ann.’
Ní dúirt mise faic, ach bhí cuimhne agam ar na corpáin sa bhaile, ar na madraí á líreac, ar an deatach ag éirí ó phota gan bhia. Thug sí an tost faoi deara. Rinne sí an tost a scagadh.
‘Bhí tú sa chogadh?’ Ceist a bhí ann.
‘Ní raibh mise sa chogadh’, a dúirt mé, ‘ach tháinig an cogadh chugam’.
‘Chugamsa freisin’, ar sise, ‘níor thug mé aon chuireadh dó. Tagann an cogadh chugat gan chuireadh, gan iarraidh. Do thuismitheoirí?’
‘Níl a fhios agam’.
‘Ionann sin agus iad a bheith marbh. Do chuid deartháireachta, deirfiúracha?’
‘Níl a fhios agam ach oiread’.
‘Ionann sin agus iad a bheith marbh chomh maith céanna’.
‘Agus tusa?’ Bhí mé ag iarraidh an cheist a chasadh ar ais chuici. Bhí róphianmhar domsa.
‘Mar an gcéanna,’ ar sise. ‘Tháinig na saighdiúirí’.
D’fhan an frása ag sondáil i mo chluasa. ‘Tháinig na saighdiúirí! Tháinig na saighdiúirí! Tháinig na saighdiúirí!’
Tháinig dream éigin chun an bhaile agam féin, agus b’in deireadh leis an mbaile. Tháinig na saighdiúirí agus d’imigh na daoine. D’imigh na daoine nuair a tháinig na saighdiúirí. (Leathanaigh 47-49)
4
‘Gach duine agaibh isteach san fharraige!’ ar seisean mar ordú. ‘Tá an turas thart! Tá an Eoraip ansin thall! An té a bhfuil snámh aige, snámhadh! An té nach bhfuil, bíodh an chearc aige!’ Agus dhein smutadh mór gáire.
Rug greim ar an té is túisce a bhí ina aice, is rop isteach san fharraige é. Bhain slais as duine eile a bhí ag glámáil chuige, agus bhuail buta den ghunna ar chloigeann duine eile. Faoi sin, bhí cuid againn ag léim san fharraige. Cuid eile ina seasamh thart ag féachaint go fiáin ar an spéir. D’ardaigh scáil mhór dhubh aníos as tóin an bháid, fear a scuchfadh an ghealach anuas déarfá, is rinne áladh faoi fhear na leathshúile. Chualathas prap láithreach ón ngunna, prap marbhánta múchta, ach mharaigh an scáil de phreab. B’in deireadh le haon útamáil. Thosaigh cách ar léim isteach san fharraige.
‘Beidh sé níos saoire má thagann sibh an treo seo arís!’ ar seisean de gháire, ag faire na ndaoine ag imeacht leo ina nduine agus ina nduine isteach san fharraige.
‘Beir greim láimhe orm!’ arsa Fatima, ós í a bhí i m’aice.
‘Ach níl aon snámh agam!’ arsa mise.
‘Cuma’, ar sise, ‘is leor a bhfuil agam don bheirt againn’.
Cheap mé gur chuala mé liú áthais agus gáire magaidh agus sinn ag léim den bhád. Cheap mé go bhfaca mé cleití i mbéal fir. Cheap mé go bhfaca mé crúca ag gearradh na spéire. Cheap mé go bhfaca mé poll dubh súile do mo leanúint síos is síos is síos i ndoimhneacht na farraige móire. (Leathanaigh 83-85)
6
Lean mé féin an gleo. Bhí gluaisteáin agus trácht ag imeacht seo is siúd is timpeall is ar ais. Ach chuaigh me san áit a raibh a bhformhór ag dul. Bhí laige éigin orm i gcónaí de bharr gur thit mé i bhfanntais, de bharr an easpa aeir, de bharr an turais farraige, agus de bharr an mhearbhaill a bhí orm faoi cén áit a raibh mé.
Bhí éadaí go leor ar chách anseo, agus mise nocht go maith. Ní hé go raibh sé ar leith fuar, ach bhí an léithe sin ag dul isteach ionam gach coiscéim dar thóg mé. Tuairim dá laghad ní raibh agam faoi cén áit a raibh mé. Bhí litreacha ar na bóithre, agus ar na fógraí ach de cheal léamh is scríobh ba bheag an mhaith domsa iad. Bhí mé san Eoraip, is fíor, ach Eoraip a bhí fliuch, agus tais, agus gruama, Eoraip a bhí gan dathanna.
Bhí Fatima imithe, bhí mo pháirtithe taistil imithe, bhí mise liom féin. Ní raibh airgead agam, ní raibh bia agam, ní raibh focail agam. Ach fós féin, is mé a bhí beo. Bhí mé beo mar tháinig mé slán. Bhí mé beo, mar ní fhaca mé an scian i súile na ndaoine a bhí ag siúl na slí ar gach taobh díom. Bhí mé beo, mar tá an bheatha go maith, agus d’fhéadfainn canadh nó léim nó rince nó gáire. D’fhéadfainn gol, leis, ach in ainneoin na n ainneoin níorbh é sin an fonn a bhí orm.
Chodail mé ar chúinne sráide an oíche sin. (Leathanaigh 124-125)
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Perché? Perché, me lo chiedi. Perché sono arrivato qui, e perché sto partendo di nuovo? Perché sono di nuovo in cammino? E dove sono diretto? Quanto vuoi sapere della storia? Presto, dovrò rimettermi in cammino, non ho molto tempo. Un frammento di notte, suppongo. Quindi, stammi a sentire. In pochi hanno sentito, e coloro che hanno sentito non hanno ascoltato. A coloro che hanno ascoltato non importava. Ma visto che me lo hai chiesto, ti meriti una risposta.
Mi ricordo la città da cui vengo, senza ombra di dubbio. Non è una città come quelle che avete qui. Non c'erano strade che la attraversavano. Le case erano sparpagliate qua e là. Ma ordinate, questo è il ricordo che ho. Ma era luminosa, luminosa dal mattino alla sera. Anche le notti erano luminose.
Tutte le notti c'era la luna. A volte sembrava una faccia sorridente. Altre una fetta di patata. Ma era alta sopra la mia testa tutte le notti, qui non è mai così. Il sole brillava sempre. Non ho mai pensato che avrei voluto vedere di nuovo una nuvola. Ma mi piacerebbe. Non ho altra scelta.
Non ho visto i soldati arrivare. Non ero lì. Ero al pozzo a prendere l'acqua. È un lavoro da donne, lo so, ma mia sorella era troppo debole per andare. Mia madre stava allattando il bambino, e io ero l'unico che poteva andare. Lo odiai. Le ragazze ridevano e mi prendevano in giro. A volte avrei preferito morire di sete. Beh, in realtà, no. Non si scherza con la sete. Specialmente quando non sai se potrai bere di nuovo.
Ecco perché andai al pozzo. La sete. E la vista di mia madre sdraiata in un angolo con il bambino. Mia sorella che piangeva. Mio fratello magro come un grissino. Non una parola da mio padre. Tutti nella città erano pietrificati. Paura di avere paura, penso. Ma io non avevo paura. Andai al pozzo. Le ragazze erano già lì. Sorridendo e ridacchiando. Sembrava sapessero qualcosa che io non sapevo. Forse era così. Le odiavo. Sentivo che mi stavano spogliando di qualcosa. Sentivo di non essere me stesso.
Ora mi ricordo l'albero sopra il pozzo. Dopo di quello non vidi molti alberi per un po'. Era un albero grande con tanti peli. Era l'unica cosa vecchia nel villaggio con i peli. A parte il caprone. Ma tutte le capre erano vecchie. Avevano la barba, e sembrava avessero cent'anni. Le ragazze si riunivano intorno al pozzo, mentre i ragazzi aspettavano intorno all'albero. I ragazzi e gli animali. I ragazzi e gli animali e le mosche. I ragazzi e gli animali e le mosche e l’odore. Alle ragazze non piaceva l’odore. Ecco perché stavano vicino all'acqua.
Ero di pessimo umore quando me ne andai dal pozzo. Non ero in me. Una ragazza mi ringhiò contro, il che mi fece sentire piccolo come il mio mignolo. Non riesco ancora a capire perché mi sentii così. Camminai molto per tornare a casa. Camminai davvero tanto. Tre ore di cammino, come diremmo adesso. Ero da solo, perché ero l'unico ragazzo al pozzo quel giorno. Altre volte, ce n'erano uno o due in più. Non parlavamo molto, quando eravamo lì. Prendevamo l'acqua, e ripartivamo. Una lunga camminata, come ho detto, per tornare al villaggio. Non credo capiresti il tipo di posto da cui vengo. Non c'era molto, lì. Soprattutto sabbia, e cespugli, qualche albero qua e là. Non c'erano le montagne, come qui. O i campi, o le grandi città. Camminavo, ma non stavo pensando a nulla in particolare.
Camminavo perché in realtà non c'era nulla da vedere. Camminavo, perché dovevo tornare a casa.
Quando tornai a casa, non c'era nessuno.
Non c’era proprio nessuno. Mia madre, il bambino, mio padre, le mie sorelle, i miei fratelli, i vicini. Erano tutti spariti. Senza lasciare traccia. Anche gli animali erano spariti, tranne alcuni cani. Ed erano morti. C'era una capra bianca dietro il muro. C'era un silenzio inquietante. Anche la capra non emetteva alcun belato. Il cielo era ancora azzurro sopra di me, ma non si sentiva alcun cinguettio.
L'intero villaggio era vuoto. Sembrava che qualche strano vento avesse spazzato via tutti quanti dalla città.
Posai l'acqua e l'unica cosa che volevo fare era scappare. Ma scappare dove? Altre tre ore per tornare al pozzo? Allora, cominciai a girare per le case. Le case erano come al solito. Tutto era come al solito. Scarpe ammucchiate in ordine dentro alcune case. Scodelle di creta piene di cibo in altre. Ma non c'era anima viva nelle case. All'inizio sussurrai.
"C'è qualcuno?"
Ma non ci fu risposta.
"C'è qualcuno?", dissi più forte.
Pochi minuti dopo stavo urlando con tutte le mie forze: "C'è qualcuno? Dove sono tutti? Dove siete?"
Chiamai mio padre e mia madre. Chiamai Hansa, il capo del villaggio. Chiamai, chiamai e richiamai finché ebbi voce. Ma non ci fu risposta, nemmeno una traccia di risposta. Persino la capra se ne stava immobile come una roccia.
3
"Sono Fatima", disse: "Sono felice tu sia sopravvisutto".
"Anche io", risposi, ma non ebbi molto tempo per pensare a quello. "Dove stai andando?", mi chiese.
"Mi hanno detto che sto andando in Europa", risposi.
"Stiamo tutti andando in Europa", disse lei, con quello stesso sorriso stampato in faccia, "ma dove esattamente?".
"Non lo so", dissi, "ma l'Europa non può essere così grande". "L'Europa è enorme, piena di gente".
"Piena di soldi anche", aggiunsi, pensando a tutte le storie che avevo sentito. "Ho sentito che c'è oro nelle strade, e che tutti sono ricchi".
"Non sono sicura di ciò", rispose piano, "ma non mi interessa basta che non ci sia la guerra".
Non dissi nulla, ma pensai ai cadaveri nel villaggio, ai cani che li leccavano e al fumo che saliva da piatti, ciotole senza cibo. Lei si accorse del silenzio. Setacciò il silenzio.
"C’eri durante la guerra?", era una domanda.
"Non c’ero durante la guerra", risposi, "ma la guerra venne da me".
"Anche da me", rispose: "Non l'avevo invitata. La guerra venne senza invito, senza richiesta. I tuoi genitori?"
"Non lo so".
"Forse sono morti anche loro. I tuoi fratelli e sorelle?" "Non lo so nemmeno".
"Forse sono morti anche loro".
"E tu?", volevo ricambiare la domanda. Era troppo doloroso. "Lo stesso", rispose. "Arrivarono i soldati".
Quella frase mi risuonò nelle orecchie. "Arrivarono i soldati! Arrivarono i soldati! Arrivarono i soldati!".
"Una sorta di banda venne anche nel mio villaggio, e quella fu la fine del villaggio. Arrivarono i soldati e la gente scomparve. La gente scomparve quando arrivarono i soldati".
4
"Lì è dove stai andando!" disse, mentre estraeva una pistola automatica da chissà dove.
"Tutti in acqua!" ordinò. "Il viaggio è finito!". L'Europa è laggiù! Se sapete nuotare, nuotate! Se non siete capaci, allora...!". E sorrise maliziozamente.
Afferrò la persona più vicina a lui e la gettò in mare. Inveì contro qualcuno che stava urlando contro di lui, e colpì qualcun altro alla testa con il calcio della pistola. Ma questa volta, qualcuno di noi stava già saltando in acqua. Altri stavano in piedi con gli occhi sgranati al cielo. Una grande ombra nera si alzò dal retro della barca, un uomo che sembrava potesse strappare la luna, e si lanciò verso l'uomo con un occhio solo. Si sentì immediatamente un tonfo dalla pistola, un tonfo soffocante e mortale, l'ombra fu spazzata via in un attimo. Fu la fine di ogni brontolio. Tutti cominciarono a saltare in mare.
"Sarà più economico se venite di nuovo da questa parte!", disse ridendo, mentre guardava la gente sparire uno ad uno nel mare.
"Afferra il mio braccio!", disse Fatima, dato che lei era la più vicina a me. "Ma non so nuotare!", risposi.
"Non importa", disse, "so nuotare bene per entrambi".
Mi parve di sentire un urlo di gioia e una risata beffarda mentre saltavo dalla barca. Pensavo di aver visto delle piume nella bocca di un uomo. Pensavo di aver visto un artiglio raschiare il cielo. Pensavo di aver visto una orbita oscura che mi seguiva giù e giù e giù nelle profondità del grande oceano.…
6
Seguii il rumore. C'erano auto e traffico in ogni direzione. E andai dove andava la maggior parte della gente. Ero ancora debole perché ero svenuto, per la mancanza d'aria, per il viaggio in mare, e per la confusione su dove mi trovassi.
Tutti qui indossavano un sacco di vestiti e io ero piuttosto nudo. Non che facesse particolarmente freddo, ma l'umidità mi entrava dentro ad ogni passo. Non avevo idea di dove fossi. C'erano lettere sulle strade e sui cartelli, ma poiché non sapevo né leggere né scrivere erano di scarsa utilità. Ero in Europa, questo è vero, ma un'Europa bagnata e umida, e anche triste, un'Europa senza colore.
Fatima se n'era andata, il mio compagno di viaggio se n'era andato, ero solo. Non avevo soldi, non avevo cibo, non avevo parole. Ma comunque, ero vivo. Ero vivo perché ero sopravvissuto. Ero vivo, perché non avevo visto il terrore negli occhi di coloro che avevano percorso la mia stessa strada. Ero vivo, perché la vita è bella, e potevo cantare, saltare, ballare o ridere. Potevo piangere, ma nonostante tutto quello che era successo, non avevo voglia di piangere.
Quella notte ho dormito in un angolo della strada.
1
Cén fáth? Cén fáth, a deir tú liom. Cén fáth ar tháinig mé anseo, agus anois go bhfuil mé ag imeacht? Cén fáth a bhfuilim ag gluaiseacht arís? Agus cá bhfuil mo thriall? Cén méid den scéal sin atá uait? Beidh orm gluaiseacht gan mhoill, níl a oiread sin ama againn. Cuid mhaith den oíche, is dócha. Mar sin, éist liom. Is beag duine a d’éist, agus na daoine a d’éist níor chuala. Na daoine a chuala ba chuma leo. Ach ó chuir tú an cheist, tá freagra ag dul duit.
Is cuimhin liom an baile arbh as dom, gan amhras. Ní baile é mar atá agaibhse anseo. Ní dheachaigh aon tsráid tríd. Bhí na tithe scaipthe. Ach iad néata, mar is cuimhin liom. Ach bhí sé geal, geal ó mhaidin go hoíche. Bhí an oíche geal freisin. An ghealach ann gach oíche. Uaireanta mar a bheadh aghaidh ag gáire. Uaireanta eile mar a bheadh slisne de phráta. Ach bhí sí os mo chionn gach oíche, ar shlí nach mbíonn sí anseo. An ghrian ag taitneamh de shíor. Níor cheap mé riamh go mbeadh grá agam do scamaill arís. Ach beidh. Ní bheidh aon dul as agam.
Ní fhaca mé na saighdiúirí nuair a tháinig siad. Ní raibh mé ann. Bhí mé amuigh ag an tobar ag fáil uisce. Obair mná, tá a fhios agam, ach bhí mo dheirfiúr rólag le dul ann. Bhí mo mhathair ag cothú an linbh, agus ba mise an t-aon duine amháin a d’fhéadfadh dul ann. Ba ghráin liom í mar obair. Na cailíní go léir ag magadh fúm. Uaireanta b’fhearr liom bás a fháil den tart. Ach níorbh fhearr, dáiríre. Ní cúis gháire é an tart. Go háirithe an tart nuair nach bhfuil a fhios agat an bhfaighidh tú deoch eile go deo.
B’in é an fáth a ndeachaigh mé go dtí an tobar. An tart. Agus cuimhne mo mháthar sínte sa chúinne leis an leanbh. Mo dheirfiúr ag gol. Mo chuid deartháireacha chomh seang leis an maide. M’athair gan focal as. Eagla ar gach duine sa bhaile. Eagla roimh an eagla, shíl mé. Ach gan aon eagla ormsa. Chuaigh mé go dtí an tobar. Bhí na cailíní ann romham. Iad ag scigireacht is ag gáire. Cheapfá go raibh rud éigin ar eolas acu nach raibh ar eolas agamsa. B’fhéidir go raibh. Bhí fuath agam dóibh. Bhraith mé go raibh rud éigin á bhaint acu díom. Bhraith mé nár mise mé féin.
Is cuimhin liom anois an crann os cionn an tobair. Ní fhaca mé mórán crann ina dhiaidh sin go ceann tamaill. Crann mór a bhí ann a raibh mórán gruaige aige. Ba é an t-aon seanrud ar an mbaile a raibh aon ghruaig air. Seachas an gabhar. Ach bhí na gabhair go léir sean. Bhí meigeall orthu, agus féachaint na gcéadta bliain ina ngnúis. Bhíodh na cailíní timpeall ar an tobar, fad is a bhíodh na buachaillí timpeall ar an gcrann. Na buachaillí agus na hainmhithe. Na buachaillí agus na hainmhithe agus na cuileoga. Na buachaillí agus na hainmhithe agus na cuileoga agus an boladh. Níor thaitin boladh leis na cailíní. B’in é an fáth a mbídís in aice leis an uisce.
Bhí drochaoibh orm nuair a d’fhág mé an tobar. Ní raibh mé istigh liom féin ná le haon duine eile. Rinne cailín amháin drannadh liom, agus bhraith mé chomh beag le mo lúidín. Ní thuigim fós cén fáth ar bhraith mé mar sin. Bhí siúl fada agam ar ais go dtí an baile. Siúl fada fada. Siúl trí huair an chloig, mar a deirimid anois. Bhí mé liom fein, mar ba mé an t-aon bhuachaill amháin ag an tobar an lá sin. Laethanta eile, bhíodh duine nó beirt. Ar mo nós féin. Daoine nach raibh aon dul as acu. Ní deirimis mórán, fad is a bhímis ann. An t-uisce a thógaint, agus imeacht linn. Siúl fada, mar a dúirt mé, go dtí an baile. Ní dócha go dtuigfeá an taobh tíre arbh as mé. Ní raibh mórán ann. Gaineamh is mó, agus sceacha, agus crann thall is abhus. Ní raibh sléibhte mar atá anseo. Ná páirceanna, ná bailte móra. Shiúil mise ach ní raibh mé ag cuimhneamh ar rud ar bith faoi leith. Shiúil mise mar ní raibh aon rud faoi leith le feiceáil agam. Shiúil mé liom, mar b’éigean dom an baile a shroicheadh.
Nuair a shroich mé an baile, ní raibh aon duine ann romham.
Bhí gach duine imithe. Mo mháthair, an leanbh, m’athair, mo dheirfiúracha, mo dheartháireacha, na comharsana. Bhí siad ar fad imithe. Gan rian orthu. Bhí na hainmhithe imithe freisin, seachas cúpla madra. Agus bhí siad sin marbh. Bhí gabhar bán amháin laistiar de bhalla. Bhí ciúnas aisteach san áit. An gabhar féin, ní raibh gíocs as. Bhí an spéir ghorm fós os mo chionn, ach níor chuala mé éan ar bith. Bhí an baile go léir folamh. Cheapfá gur tháinig gaoth éigin agus gur scuab sí gach duine chun siúil.
Leag mé an t-uisce síos agus tháinig fonn millteanach orm rith as an áit. Ach cá rithfinn? Trí huair an chloig ar ais don tobar? Ina ionad sin, shiúil mé timpeall ar na tithe. Bhí gach teach mar ba chleachtach liom iad. Bhí gach rud mar a bhíodh. Bróga fágtha go néata i dtithe áirithe. Potaí cré agus bia te iontu i dtithe eile. Ach gan duine ar bith iontu. Labhair mé i gcogar ar dtús.
‘An bhfuil aon duine anseo?’
Ach freagra ní bhfuair mé.
‘An bhfuil aon duine anseo?’ a dúirt mé i nglór níos láidre.
Tar éis cúpla nóiméad bhí mé ag béiceach in ard mo ghutha: ‘An bhfuil aon duine anseo? Cá bhfuil gach duine? Cá bhfuil sibh?’
Ghlaoigh mé ar m’athair is ar mo mháthair. Ghlaoigh mé ar Hansa, taoiseach an bhaile. Ghlaoigh mé is ghlaoigh mé is ghlaoigh mé go dtí go raibh mo ghuth caite. Ach freagra ar bith, ná rian de fhreagra ní bhfuair mé. An gabhar féin, d’fhan sé gan corraí as. (Leathanaigh 5-11)
3
‘Is mise Fatima’, ar sise, ‘tá áthas orm gur tháinig tú slán.’
‘Mise freisin’, arsa mise, ach ní raibh mórán ama agam le smaoineamh i gceart air.
‘Cá bhfuil tú ag dul?’ a d’fhiafraigh sí díom.
‘Deirtear liom go bhfuil mé ag dul chun na hEorpa’, arsa mise.
‘Táimid go léir ag dul chun na hEorpa’, ar sise, agus an gáire sin i gcónaí ar a béal, ‘ach cén áit go díreach?’
‘Níl a fhios agam’, arsa mise, ‘ach ní féidir go bhfuil an Eoraip chomh mór sin’.
‘Tá an Eoraip ollmhór, lán de dhaoine.’
‘Lán d’airgead, leis,’ arsa mise, ag cuimhneamh dom ar na scéalta a chuala mé. ‘Deirtear go bhfuil ór le fáil ar na sráideanna, agus go bhfuil gach duine saibhir.’
‘Níl a fhios agam faoi sin,’ ar sise go ciúin, ‘ach is cuma liom fad is nach bhfuil aon chogadh ann.’
Ní dúirt mise faic, ach bhí cuimhne agam ar na corpáin sa bhaile, ar na madraí á líreac, ar an deatach ag éirí ó phota gan bhia. Thug sí an tost faoi deara. Rinne sí an tost a scagadh.
‘Bhí tú sa chogadh?’ Ceist a bhí ann.
‘Ní raibh mise sa chogadh’, a dúirt mé, ‘ach tháinig an cogadh chugam’.
‘Chugamsa freisin’, ar sise, ‘níor thug mé aon chuireadh dó. Tagann an cogadh chugat gan chuireadh, gan iarraidh. Do thuismitheoirí?’
‘Níl a fhios agam’.
‘Ionann sin agus iad a bheith marbh. Do chuid deartháireachta, deirfiúracha?’
‘Níl a fhios agam ach oiread’.
‘Ionann sin agus iad a bheith marbh chomh maith céanna’.
‘Agus tusa?’ Bhí mé ag iarraidh an cheist a chasadh ar ais chuici. Bhí róphianmhar domsa.
‘Mar an gcéanna,’ ar sise. ‘Tháinig na saighdiúirí’.
D’fhan an frása ag sondáil i mo chluasa. ‘Tháinig na saighdiúirí! Tháinig na saighdiúirí! Tháinig na saighdiúirí!’
Tháinig dream éigin chun an bhaile agam féin, agus b’in deireadh leis an mbaile. Tháinig na saighdiúirí agus d’imigh na daoine. D’imigh na daoine nuair a tháinig na saighdiúirí. (Leathanaigh 47-49)
4
‘Gach duine agaibh isteach san fharraige!’ ar seisean mar ordú. ‘Tá an turas thart! Tá an Eoraip ansin thall! An té a bhfuil snámh aige, snámhadh! An té nach bhfuil, bíodh an chearc aige!’ Agus dhein smutadh mór gáire.
Rug greim ar an té is túisce a bhí ina aice, is rop isteach san fharraige é. Bhain slais as duine eile a bhí ag glámáil chuige, agus bhuail buta den ghunna ar chloigeann duine eile. Faoi sin, bhí cuid againn ag léim san fharraige. Cuid eile ina seasamh thart ag féachaint go fiáin ar an spéir. D’ardaigh scáil mhór dhubh aníos as tóin an bháid, fear a scuchfadh an ghealach anuas déarfá, is rinne áladh faoi fhear na leathshúile. Chualathas prap láithreach ón ngunna, prap marbhánta múchta, ach mharaigh an scáil de phreab. B’in deireadh le haon útamáil. Thosaigh cách ar léim isteach san fharraige.
‘Beidh sé níos saoire má thagann sibh an treo seo arís!’ ar seisean de gháire, ag faire na ndaoine ag imeacht leo ina nduine agus ina nduine isteach san fharraige.
‘Beir greim láimhe orm!’ arsa Fatima, ós í a bhí i m’aice.
‘Ach níl aon snámh agam!’ arsa mise.
‘Cuma’, ar sise, ‘is leor a bhfuil agam don bheirt againn’.
Cheap mé gur chuala mé liú áthais agus gáire magaidh agus sinn ag léim den bhád. Cheap mé go bhfaca mé cleití i mbéal fir. Cheap mé go bhfaca mé crúca ag gearradh na spéire. Cheap mé go bhfaca mé poll dubh súile do mo leanúint síos is síos is síos i ndoimhneacht na farraige móire. (Leathanaigh 83-85)
6
Lean mé féin an gleo. Bhí gluaisteáin agus trácht ag imeacht seo is siúd is timpeall is ar ais. Ach chuaigh me san áit a raibh a bhformhór ag dul. Bhí laige éigin orm i gcónaí de bharr gur thit mé i bhfanntais, de bharr an easpa aeir, de bharr an turais farraige, agus de bharr an mhearbhaill a bhí orm faoi cén áit a raibh mé.
Bhí éadaí go leor ar chách anseo, agus mise nocht go maith. Ní hé go raibh sé ar leith fuar, ach bhí an léithe sin ag dul isteach ionam gach coiscéim dar thóg mé. Tuairim dá laghad ní raibh agam faoi cén áit a raibh mé. Bhí litreacha ar na bóithre, agus ar na fógraí ach de cheal léamh is scríobh ba bheag an mhaith domsa iad. Bhí mé san Eoraip, is fíor, ach Eoraip a bhí fliuch, agus tais, agus gruama, Eoraip a bhí gan dathanna.
Bhí Fatima imithe, bhí mo pháirtithe taistil imithe, bhí mise liom féin. Ní raibh airgead agam, ní raibh bia agam, ní raibh focail agam. Ach fós féin, is mé a bhí beo. Bhí mé beo mar tháinig mé slán. Bhí mé beo, mar ní fhaca mé an scian i súile na ndaoine a bhí ag siúl na slí ar gach taobh díom. Bhí mé beo, mar tá an bheatha go maith, agus d’fhéadfainn canadh nó léim nó rince nó gáire. D’fhéadfainn gol, leis, ach in ainneoin na n ainneoin níorbh é sin an fonn a bhí orm.
Chodail mé ar chúinne sráide an oíche sin. (Leathanaigh 124-125)